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L'entrata e l'uscita dalla chiesa

Sciogliamo ora qualsiasi dubbio sulle modalità con cui si entra in chiesa e si esce dalla stessa.
Lo sposo, secondo la tradizione americana, precede la sposa all'altare. In genere è accompagnato dalla madre a cui offre il suo braccio sinistro e dietro a lui entrano tutti gli invitati. Solo quando tutti sono in chiesa fa il suo ingresso la sposa. É bene però che la sposa non faccia aspettare troppo davanti agli inginocchiatoi il suo lui. Perché creare tanto imbarazzo? É più opportuno programmarsi bene ed essere puntuali soprattutto in questa giornata. E poi le lunghe attese diminuiscono sicuramente l'effetto "ingresso della sposa" se ci si tiene tanto.
La sposa entra al braccio sinistro del padre. É bene evitare l'applauso alla sposa; la cerimonia religiosa non è una sfilata di moda e si avranno sicuramente altre occasioni per manifestare la propria gioia e partecipazione. Un brusio di ammirazione è però giustificatissimo! Chi la accompagna, la consegna, come gesto simbolico, al futuro marito.
Se sono previsti i paggetti, precedono la sposa mentre le damigelle la seguono.
Se lo sposo non ha più la mamma, può essere accompagnato all'altare da una sorella o comunque da una parente a cui è particolarmente legato purché la scelta di quest'ultima sia ben chiara e non susciti gelosie. La stessa cosa vale per la sposa; un fratello o uno zio o un altro parente a cui è affezionata sono egregi sostituti.
Ci sono però altre soluzioni legate anche a tradizioni locali. Lo sposo per esempio aspetta la sposa sulla porta della chiesa, la bacia affettuosamente su una guancia e insieme si avviano all'altare, lei sempre alla sua sinistra. Questa può essere una scelta brillante quando esistono difficoltà evidenti nell'individuazione di chi deve accompagnare all'altare lui o lei o in casi di vincoli familiari particolarmente intricati in cui la sposa per esempio è più affezionata al patrigno che non al vero padre perché è stata praticamente cresciuta dal primo.

Se tutto è avvenuto correttamente, la coppia davanti agli inginocchiatoi si ritrova con lei alla sinistra di lui; al fianco di ognuno si metteranno i rispettivi testimoni. Ovviamente anche i parenti di lui e di lei rispetteranno questa disposizione sistemandosi rispettivamente alle loro spalle; dietro a loro prenderanno posto gli amici.

A cerimonia conclusa e dopo le firme di rito la coppia si dispone in modo che lo sposo dia il braccio destro alla sposa. La coppia apre il corteo d'uscita, seguono i paggetti (ma questi possono anche precedere la coppia) e le damigelle, il padre di lei con la madre di lui, il padre di lui con la madre di lei. Ma tutto può essere semplificato alla sola coppia soprattutto quando manca uno dei genitori. Il corteo può essere accompagnato dalle note della Marcia nuziale. Sul sagrato della chiesa la coppia, accolta o meno da una pioggia di riso a seconda del volere della sposa, viene salutata e festeggiata da tutti gli invitati.
La pioggia di riso è di buon auspicio ma è meglio comunque evitare scherzi di cattivo gusto che potrebbero compromettere il resto della giornata come l'eccesso di riso che impregna i capelli o come interi pacchetti gettati dentro la scollatura della sposa. Come al solito il buon gusto è anche sinonimo di equilibrio e di rispetto degli altri. Così sarebbe da evitare il lancio di confetti o di coriandoli che, essendo colorati, potrebbero sporcare il vestito della sposa in modo irrimediabile.
Questo momento della giornata è dedicato a ricevere gli auguri di tutti anche di quelli che non partecipano poi al rinfresco a cui perciò bisogna prestare particolare attenzione e magari trovare il tempo per fare qualche foto in più proprio con loro. É un momento che si può protrarre anche oltre il previsto soprattutto se gli invitati sono molti; sarà bene pensarci quando si programma la giornata. A questo proposito è bene riflettere accuratamente sull'ora della cerimonia. Il matrimonio celebrato nel pieno del mezzogiorno comporta quasi certamente un inizio del pranzo in orari veramente fuori posto.
Altra piccola raccomandazione: non si lesina un sorriso e una buona parola a nessuno a partire da questo momento, anche all'invitato che non va molto a genio, anche se le scarpe sono strette e la stanchezza avanza, anche se si vorrebbe essere altrove col proprio bene. Sono tutte cose su cui meditare molto bene nell'organizzare il proprio matrimonio perché alla fine sia una vera giornata di festa e non una tortura.


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